Pipita taralli napoletani a tocchetti da 1100g
Busta in ATM
23,44 €
Pipita Classici taralli Sugna e Pepe
- Antica ricetta della tradizione napoletana
- Croccanti Sfiziosi e Friabili
- Gusto dolce delle mandorle unito al piccante del pepe
- Sacchetto gigante formato convenienza
- Perfetto come aperitivo con una birra ghiacciata
Descrizione
Pipita bocconcini di Tarallo Napoletano in busta da 1100g
Pipita Classici Taralli Napoletani Sugna e Pepe da Aperitivo. I classici taralli napoletani lo spuntino salato più amato dai partenopei diventano dei prelibati tocchetti “le pipite“.
La loro particolarità sta nel connubio del gusto dolce delle mandorle che si unisce al sapore piccante del pepe.
I taralli napoletani sono da sempre considerati la compagnia ideale per le scampagnate e le gite fuori porta. Sfiziosi e friabili, tutt’altro che leggeri. Oggi, questa prelibatezza, viene spesso consumata come aperitivo, nelle case, così come nel settore della ristorazione ed operatori del settore Ho.Re.Ca come nei pub e a farle da compagnia c’è sempre una buona birra ghiacciata.
Prova a servirli ai tuoi clienti caldi….uno tira l’altro.
A garantirne la bontà, oltre all’esperienza, anche la scelta di ingredienti di qualità e la lavorazione rigorosamente a mano.
Un equilibrio che li rende croccanti quando li si addentano ma friabili in bocca se non ne hai mai mangiati e’ ora di provarli!
Forse non tutti sanno che...
A Napoli, verso la fine del ‘700, i fornai non si sognavano neppure di buttare via lo ”sfriddo”, cioè i ritagli, della pasta con cui avevano appena preparato il pane da infornare. A questi avanzi di pasta lievitata aggiungevano un po’ di “nzogna” (la sugna: in italiano, lo strutto, il grasso di maiale) e parecchio pepe, e con le loro abili mani riducevano la pasta a due striscioline. Poi le attorcigliavano tra di loro, davano a questa treccia una forma a ciambellina, e via nel forno, insieme al pane.
All’inizio dell’800 il tarallo “’nzogna e pepe” si arricchì di un altro ingrediente che tuttora ne è parte integrante: la mandorla.
I taralli, una volta cotti, finivano nella sporta del tarallaro, ovvero in una cesta di vimini. Questa figura un tempo era molto caratteristica e se ne incrociavano parecchie per la città di Napoli. Oggi, purtroppo, non esiste più. Il suo compito consisteva nel portare in giro per la città, in spalla, il suo paniere ricco di taralli ed era pronto a sfamare con pochi soldi, chiunque avesse bisogno.
FARINA DI GRANO tenero tipo 00, acqua, grassi di origine animale(strutto), MANDORLE, olio di semi di girasole, sale, lievito di birra, pepe nero.
Può contenere tracce di FRUTTA A GUSCIO
Energia | Kcal | 455 |
Grassi | g | 18 |
Di cui acidi grassi saturi | g | 2,1 |
Carboidrati | g | 62,3 |
Di cui zuccheri | g | 0,7 |
Fibre | g | 2,5 |
Proteine | g | 9,8 |
Sale | g | 2,6 |